Il gamberetto di Google

Quanto sia importante ormai la presenza di Google nella nostra vita è cosa nota; però forse non tutti sanno quanto sia in grado non solo di modificare scelte di tipo commerciale (la pubblicità online sembra avvicinarsi a grandi passi alla metà della raccolta mondiale) ma anche, e forse soprattutto, di modificare il nostro stile di vita se non, addirittura, la nostra percezione della realtà.


Se ad esempio, per un non impossibile bug informatico, il traduttore di Google decidesse che l’automobile decappottabile i francesi la chiamano “Crevette” (nel mondo circa 270 milioni di persone parlano francese, quasi 70 nazioni invece hanno l’inglese come lingua principale) penserebbero tranquillamente che un altro termine, forse una sorta di sleng o percepito come un neologismo, ha assunto il significato suddetto.


In assenza di pronte correzioni dell’errore da parte del motore di ricerca, anche tutti i vocabolari online, attenti più all’aggiornamento acritico dei loro database che alla grammatica, si affretterebbero ad aggiungere il termine, rendendolo accettato universalmente e successivamente, ormai sfuggito al controllo del motore di ricerca origine del bug, oggetto di discussioni dotte tra quelli che sostengono che si tratti di un errore (pochi); altri che scopriranno origini latine di termini simili e tutte le argomentazioni in appoggio a questa teoria; altri semplicemente, come fanno per argomenti di maggior rilievo, esprimerebbero il loro tifo calcistico schierandosi per l’una o per l’altra “squadra”.


Impossibile che accada? Avete mai ricevuto una richiesta di pagamento di zero euro? Avete mai provato a fare una domanda all’assistenza di un motore di ricerca? Avete visto le risposte dei robot? Sono proprio loro che controllano la rete e interagiscono con noi.


No, non è impossibile. E così, domani, qualche sprovveduto venditore di auto nel sud ovest della Francia che alla sera anziché chattare su FB preferisce spalmare fois gras sul pane tostato e invece di uno smartphone ha un vecchio Nokia, potrebbe sentirsi chiedere, con sua grande sorpresa da un acquirente “up to date”, un gamberetto.
Forse, per ironia della sorte, potrebbe anche ordinarlo rosa.

Paolo Mander – Titolare di Atlantide